Giovani, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 20 gennaio

Si è appreso in questi giorni che il Tavolo Vez di incontro per associazioni  giovanili di Carpi, intende  coinvolgere “associazioni, volontarie  e volontari che vivono gli spazi, con  l’intento di partire dalle loro idee  per dare vita a un sogno condiviso”.  Si vorrebbe insomma riflettere “sul  destino degli spazi d’aggregazione  giovanili Spazio Giovani Mac’é e  Circolo Culturale Mattatoyo”. Viene  da indirizzare un sincero augurio  ai promotori. Perché è sempre stato  difficile coinvolgere dall’alto, vale a  dire secondo modalità istituzionali,  anche incoraggiate da fondi e patrocini  pubblici, i genericamente “giovani”.  I quali, la forza e gli entusiasmi  per condividere i sogni se li sono  sempre dati da sé, a costo di coltivarli  e farli crescere, come accadde al  Tuwat degli anni Ottanta, senza un  soldo e dalle rovine di un edificio in  abbandono. Per questo riesce difficile  concordare con quelli che ogni tanto  reclamano dal Comune “spazi per i  giovani” (ultimamente va molto l’ex  mercato coperto). Ci vuole altro che  un “contenitore” concesso. Servono  climi e tensioni e idealità spontanee  per far scattare la molla della voglia  di esprimersi, di creare, di suonare,  di discutere. E di farlo insieme.