Gradini, rubrica Metacarpi su Voce del 4 marzo

La guerra ci toglie la parola e fa apprire miserabili gli argomenti delle nostre cronache, annullate dalle immagini di devastazione e morte che provengono da Est. Si fatica a scrivere di ciclabili imperfette, di parchi incompleti, di giochi politici e di potere. Ci sarà tempo per tutto questo. Al momento non resta che fornire un aiuto concreto al popolo colpito e farci opinione pubblica per fermare un'aggressione che ogni giorno di più perde i collegamenti con le spiegazioni della geopolitica per attingere a quelle della psicanalisi applicata al Potere. Le generazioni over 60, figlie dell'Italia arrembante della crescita in un'Europa a lungo pacificata, mai avrebbero pensato di dover un giorno constatare che guerre e pestilenze possono diventare la regola, e la pace l'eccezione. Una riflessione su questo con un occhio alla Storia servirebbe a farci capire che i livelli di benessere raggiunti non sono gradini di una scala che porta sempre più in alto verso il miglioramento. Qualche volta i gradini risultano irregolari o si rompono, accade di inciamparvi e di ruzzolare all'indietro.