Ci scrive un ex studente “diversamente giovane” del liceo Manfredo Fanti, a margine delle cronache dei festeggiamenti: «Leggendo i commenti per gli ottant’anni anni del Liceo pubblicati dalla Gazzetta vien da sorridere. Uno ha imparato a nuotare, l’altro a fare i dibattiti e la politica. L’insegnante ha formato professionisti, medici, sportivi, docenti e persone di spettacolo. Un altro ex inchioda per sempre Lando Degoli alla trasmissione “Lascia o Raddoppia?”, ignorandone del tutto la statura mondiale di studioso e di matematico. Quanto a Ottorino Savani resta sempre quello del giorno del pensionamento con la trovata della banda nel cortile della scuola convocata dai suoi studenti, sorvolando sul valore del suo insegnamento umanistico. Nessuno che sottolinei di essere diventato, grazie alla scuola e ai suoi docenti, un uomo (o una donna) più maturo e consapevole. Nessuno che ricordi di essersi commosso per un verso poetico o di aver capito che cos’è una derivata. Sembra un istituto professionale per ceti medi. Se è così, chiudetelo».
25 Settembre 2019
Liceo, rubrica Metacarpi del 26 settembre
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