Livori, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 14 giugno

Dopo il voto che ha ridotto a lei sola una rappresentanza consiliare che prima assommava a quattro esponenti, considerando 5 Stelle e Carpi Futura, Monica Medici non ha usato mezzi termini per far arrivare alla città il suo messaggio quanto meno indispettito. Ha parlato di una "politica poco rappresentativa” e ridotta a "scontro di lobby di potere”, di “voto di nostalgici e ideologi” e di una Carpi impreparata a una "politica generativa che guarda al futuro”. Verrebbe da ricordare la frase di Mario Pannunzio che, dopo aver riscosso un risultato miserevole con il partito radicale ai primi anni Sessanta, liquidò il voto con un lapidario "L'Italia si è sbagliata”. Ma qui si va oltre, ritenendo che una città che non ha ben capito una campagna elettorale all'insegna della "longevità” e di slogan come "Forestami”, "Assistimi” e "Allenami” e che non si è fatta sedurre dall'idea di un Assessorato all'Intelligenza artificiale, sia per questo nostalgica e incapace di guardare al futuro. Si può perdonare a un politico di essere cervellotico, ma non l'assenza di umiltà.