“Moda Makers è andata a Modena perché il distretto della moda di Carpi deve uscire, diventare grande e farsi conoscere”, ha scandito in Consiglio la Vicesindaco e Assessore alle Attività produttive. Sarà anche vero. Ma il distretto medesimo sarebbe ridotto a ben poca cosa, se a rappresentarlo su quel prestigioso scenario internazionale che sarebbe la fiera di Modena (così lo hanno definito i fautori del trasloco della rassegna nel capoluogo) ci vanno tre-aziende-tre di Carpi sulle ventidue che hanno aderito alla prossima edizione. Eppure lo si era previsto: non solo si tratta di una fiera residuale, per realtà produttive che rappresentano in minima parte il futuro del sistema moda locale. Ma pare sfumata anche l'ambizione modenese di fare di Moda Makers una vetrina all'altezza di altre, ben più affermate manifestazioni fieristiche, infischiandosene di Carpi. “O le imprese le si aiuta e si intraprendono nuove strade o le si molla. E io non le voglio mollare” ha detto con trasporto la Vicesindaco. Il dubbio è che siano le imprese a mollare lei. (ph. Giulia Manovani per Moda Makers)
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