Mondanità, in Metacarpi su Voce digitale del 9 dicembre

Mondanità

 

Prima del Boris Godunov alla Scala. Concordi gli osservatori: l'evento è stato più presenzialista e politico che culturale, un rito di appartenenza meneghina capace di contagiare l'intera classe dirigente del paese. Più in piccolo, molto più in piccolo – sia consentito il ricordo boomer – era lo stesso clima che si respirava nel foyer del Comunale di Carpi all'avvio della stagione di prosa nei primi anni Sessanta. Documentato dai servizi fotografici di Tuttocarpi, l'ovale dell'ingresso era stipato di signore impellicciate e signori azzimati che al teatro chiedevano soprattutto il privilegio di vedere celebri attori in carne e ossa; non rari gli smoking, voluta e ostentata l'esibizione di gioielli; profumi e brusio; scambi di occhiate furtive; perfino percepibili le storie trasversali di amanti e complicità. Professionisti, industriali, politici legati al ceto medio (assente il municipio comunista). Alla fine era tutto quello che Carpi sapeva spremere quanto a mondanità. Ecco, la mondanità: scomparendo del tutto, quanto si è portata via dell'identità cittadina?