Gli ordini religiosi invitati a insediarsi a Carpi dai governanti di turno – Pio ed Estensi –, soprattutto nei secoli fra il XV e il XVII, avevano dato vita, nel tempo, a una vera e propria città nella città. Occupando una superficie, dentro e appena fuori le mura, ora in parte cancellata dalla storia, ma che in proporzione aveva pochi eguali. I Servi di Maria in San Rocco, i Gesuiti in Sant'Ignazio, i Minori osservanti in San Nicolò, il Terz'ordine francescano in San Francesco, le monache Servite in San Sebastiano (via Trento Trieste: ma il complesso non c'è più), i Cappuccini dove sorge il Care Residence, i padri agostiniani nel convento soppresso, le Clarisse in Santa Chiara e le loro consorelle cappuccine. Queste ultime ora stanno per andarsene, già precedute dai frati di San Nicolò. Gli ordini religiosi in città, tra soppressioni storiche e crisi vocazionali di oggi, si sono pressoché estinti. Occupandosi di educazione, istruzione, assistenza sociale e sanità, erano il corrispettivo dei moderni assessorati. E non è detto che, fatta la tara dei tempi, fossero peggio.
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