Partiti, rubrica Metacarpi su Voce dell'11 marzo

Fra gli effetti collaterali della guerra russo ucraina – certamente il meno grave a fronte di tanto disastro umanitario – c'è anche quello della totale scomparsa dei partiti politici dalla società civile. Non è arrivato un alito, dagli schieramenti che rappresentano la città, sul conflitto che sta incendiando l'Est Europa, sulle sue possibili ricadute sul nostro territorio, in termini di accoglienza ed effetti economici. Il Consiglio comunale non viene convocato dal 27 gennaio. Una classe dirigente che inalbera puntualmente interrogazioni e interpellanze per marcare posizioni sugli argomenti più disparati – dalla sicurezza dei monopattini elettrici alla crisi della pericoltura – e che si scanna sugli ordini del giorno più velleitari, sull'argomento ha lasciato il campo all'associazionismo. A destra c'è l'imbarazzo dei precedenti putiniani. A sinistra il timore di divisioni tra pacifisti e atlantisti. Risultato: quando non possono piantare bandierine di partito, molti nostri politici dimostrano un pauroso vuoto di idealità e di cultura. Stanno lì e non sanno più che cosa fare.