Piccoli, Metacarpi del 19 settembre

Accadeva spesso, nei giochi che si intrecciavano da bambini, di dichiararsi del Milan, dell’Inter o della Juventus e, dopo qualche giorno, di cambiare squadra del cuore. Perché lo aveva fatto il nostro miglior amico. O per effetto dell’andamento del campionato e dell’inconscia tendenza infantile a stare sempre dalla parte del vincitore. Si aveva però anche il coraggio di dichiarare ufficialmente “Non sono più del Milan, dell’Inter o della Juventus”: per farlo sapere a tutti e aprire così a nuovi amici e a nuovi giochi. Ecco perché, dopo l’addio di Matteo Renzi al Pd, sarebbe stato legittimo aspettarsi che Campedelli, Tosi, Gasparini e Bonaccini lesti dopo le primarie del 2017 ad affollarsi sotto le bandiere dell’ex Sindaco di Firenze e che nel Pd invece ci resteranno, dichiarassero: “Signori, non sono più renziano” come ha fatto Taurasi. Hanno preferito invece impercettibili spostamenti progressivi della posizione, confidando nell’incedere dell’oblio. Niente a che fare con la sincera e ingenua trasparenza infantile. Parafrasando la famosa marcetta, era meglio la vita da piccoli.

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