Vengono i brividi a osservare la landa sterminata e soleggiata di parcheggi al servizio della stecca di punti vendita ricavati a fianco di via dell'Industria. Sono centinaia di piazzole di sosta che neppure nei momenti di shopping più frenetico arriveranno mai a riempirsi. Tanto più che diversi spazi, a dispetto della promessa di opening soon (prossima apertura) annunciata da un cartello, da oltre due anni non aprono affatto. La logica che sta sotto risultati siffatti è intuibile. I proprietari dei terreni, tutti carpigiani, se ne sono liberati a beneficio di un investitore di fuori. Al quale interessa sì cedere gli immobili, ma è disposto anche ad attendere anni pur di venderli al meglio. In mezzo ci sta una desolante sensazione di inutilità e di spreco: la stessa, perfino più definitiva, che si prova per la ex Zona C, rimasta in gran parte inedificata e con opere di urbanizzazione che invecchiano, senza mai essere state utilizzate. E' qui che si capisce come l'urbanistica sia materia delicata: i suoi errori di previsione, una volta pietrificati, diventano definitivi.
3 Settembre 2021
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