Proiezioni, Metacarpi del 6 febbraio

Alzi la mano chi, alla luce del voto del 26 gennaio, non ha pensato neppure per un secondo a come potrebbe profilarsi l’elezione del Sindaco di Carpi nel 2024. Con una coalizione di centro destra che “vede” il Pd a soli 3 mila voti e una di centro sinistra che non potrà più contare sull’effetto Bonaccini né sull’alone post Pci e assistenzial-memorialistico di Bellelli. Verrebbe da dire che per entrambi gli schieramenti la posta si gioca al centro, con le aspettative di concretezza dei Carpigiani: imponendo alla destra, e alla Lega che la guida, di liberarsi dalle sguaiataggini radical populiste e citofoniste alla Salvini; e alla sinistra, e al Pd che ne è il nucleo più forte, di smantellare logiche e arroganze di apparato, aprendosi anche a figure e gruppi non immediatamente riconducibili al partito, ma rappresentativi dell’umore cittadino. Non a caso è lì, nel centro come nelle componenti centriste di entrambi gli schieramenti, che si notano le inquietudini maggiori. E non si dica che è presto per parlarne: servono tempo e lavoro affinché le inquietudini si traducano in proposte e candidati.

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