Spiagge, Metacarpi su Voce digitale del 20 maggio

Incombono pesanti nubi sul mondo. La guerra in Ucraina non lascia al momento intravedere prospettive non diciamo di pace, ma neppure di cessate il fuoco. Il conflitto sta ridisegnando non solo i confini dell'Unione europea, della Nato, dell'Ucraina e della Russia, ma anche gli equilibri di un pianeta che sta girando pagina rispetto alla globalizzazione. La minaccia della fame assedia le aree del sottosviluppo, rischiando di conferire dimensioni bibliche ai flussi migratori. Il Governo, retto da un'instabile maggioranza, stava barcamenandosi fra siffatti, mastodontici scossoni, fino a che non ha incontrato il quinto Cavaliere dell'Apocalisse, il più implacabile, quello che rischia di abbatterlo definitivamente: le concessioni per gli stabilimenti balneari che coprono il 60 per cento dei 3 mila chilometri di coste sabbiose della Penisola, con canoni demaniali ridicoli. Qui non si passa: non c'è direttiva europea sulla concorrenza; non c'è minaccia di sospensione del Pnrr che tenga. Altro che fascismo o sovranismo: è qui, nelle pieghe corporative dell'Italia di sempre che alligna la vera destra.