Storia, in Metacarpi su Voce digitale del 22 settembre

Da che esiste la Repubblica, i cimenti elettorali, a Carpi, amministrativi o politici che siano, hanno sempre ruotato intorno al quesito: riuscirà ancora il Pd (e prima ancora i Ds, il Pds e il Pci) a confermarsi la maggior forza politica presente in città? Da qualche tempo il quesito si è spostato dal Sì o No al quanto: ovvero alla differenza percentuale rispetto agli immediati inseguitori, si siano essi chiamati 5Stelle, come alle Politiche del 2018; oppure Lega, come alle Comunali 2019 e alle Regionali del 2020. In ogni caso, prendendo in considerazione il partito e non la coalizione (se non per le Comunali, dove Lega e Fratelli d'Italia erano insieme) quel distacco non è mai sceso sotto i nove punti. Ora, a quanto pare, il confronto sarà con un concorrente, prevedibilmente proprio FdI, non solo inedito, ma, anche senza scomodare il Ventennio, agli antipodi per costumi, ideologia, cultura e civiltà. Praticamente due opposte barricate. Se quel distacco diminuisse, se la forbice si stringesse, non si tratterebbe di un esito da valutare con i numeri, ma con il metro della Storia.