Svolte, Metacarpi del 30 aprile

Eventi drammatici come le pandemie, ha scritto di recente Ezio Mauro, tendono di solito a rafforzare in senso autocratico i sistemi di governo. Svolte autoritarie, brutali o con la semplice alterazione di meccanismi costituzionali, stanno avvenendo un po’ ovunque nel mondo. Le agevola il disagio delle democrazie, compresse tra l’inattesa carica di legittimazione che deriva loro dal trovarsi a gestire una svolta epocale, e la condanna a rispondere con tempi, rimedi e scelte eccezionali ad attese della pubblica opinione che nascono più dall’angoscia che dalla fiducia. È in questo quadro che preferiamo vedere anche le recenti decisioni del governo. Che sarà pure fragile, sgangherato, indeciso e diviso. Ma che resta pur sempre sul terreno a noi più familiare della democrazia dialogante, esposto e migliorabile dalle critiche quanto lontano da tentazioni di altro tipo. In fondo, non è colpa sua se per ottenere un 75 per cento di obbedienza, in Italia occorre formalizzare un 150 per cento di divieti. Sapendo in partenza che in fatto di libere interpretazioni non ci batte nessuno.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati