Trincee

Anziché interrogarci sulla politica che non c'è, proviamo per una volta a indagare su quella che c'è, cercando di capire che cosa rappresentino, oggi, gli schieramenti in città. Si scoprirebbe che i confini di un tempo, che rispecchiavano ceti e blocchi sociali diversi, qui da noi si stanno riducendo a uno solo. Che non sta tra la destra e la sinistra, ma semplicemente tra chi governa e chi no. Con un ribaltamento delle parti, per il quale maggioranza e minoranze, anziché essere un effetto politico delle articolazioni della società, sembrano esserne la causa. Avendo come unico orizzonte politico, culturale, strategico da una parte la conservazione del potere e dall'altra la sua conquista. Sostituiti dalle sentenze sui social e dall'illusione di molti tastieristi, anche istituzionali, di trarre dal web moti d'opinione e leadership, sono scomparsi quei luoghi di confronto vero e di ricomposizione che erano i partiti. E come sempre accade quando la lotta si combatte da trincee di incomunicabilità, lo spazio tra l'una e l'altra ha il nome che si merita: terra di nessuno.