Bella età, l’adolescenza, non solo per il suo carico di speranze e di irresponsabilità, ma soprattutto per la capacità di dare corso, senza infingimenti e senza restrizioni, alla vocazione semplificatrice che è propria della mente umana: il bene da una parte, il male dall’altra, la luce qui, il buio di là, questo mi piace, questo fa schifo. Non è casuale che per molte persone, e a volte per intere comunità, il passaggio dall’adolescenza, e dal suo manicheismo ormonale, alla maturità, con tutte le sfumature e gli accomodamenti che l’età adulta comporta, venga percepito e respinto come un trauma, un decadimento, un annuncio della fine. Senza considerare che poi, di fatto – lo si vede abbastanza nitidamente, a zonzo per le nostre città, nei comportamenti e nelle posture dei quaranta-cinquantenni – molti, incapaci di fare il passo esiziale e di transitare a un modo di vedere le cose più sfumato e meno dicotomico (più “adulto”, appunto), scelgono deliberatamente di rimanere immaturi, vestendosi, esprimendosi e comportandosi di conseguenza, malgrado le primavere alle spalle si contino ormai a decine. Riflettevo sulla natura aurea della fase biologica e anagrafica denominata “adolescenza”, l’altro giorno, sia perché comincio ad avere il problema incipiente dell’intransigenza giovanile in casa, nelle forme di una figlia sempre più tetragona ai consigli e sempre più indirizzata, come da facili previsioni, verso una visione sì/ no, acceso/spento delle cose della vita, sia, soprattutto, perché stavo seguendo il surreale dibattito venutosi a determinare fra il Ministro dell’Istruzione e i sindacati competenti a proposito del tema “aprire le scuole a settembre“. Poiché mai come in questo torno di tempo qualsiasi affermazione sul futuro dovrebbe riportare una fondamentale clausola di probabilità e di eccezionalità, riguardante l’andamento del Covid 19 e della curva dei contagi, non ho potuto che deprimermi davanti alla natura propriamente adolescenziale del dibattito che si è acceso sulla possibilità e opportunità di aprire i battenti delle aule scolastiche in prossimità dell’arrivo dell’autunno.
28 Luglio 2020
O tutto, o niente! Micromega
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