Il vaso di Pandora

In questo articolo proverò a spiegarvi i numerosi motivi per i quali la faccenda Pandora aveva già scassato i cosiddetti ancora prima di iniziare.
Prima però, come preludio a un articolo inerpicato sulle spinose fronde del tema del femminismo 2.0, permettetemi di mandare un saluto e un caloroso abbraccio al povero Marketing Manager Pandora che, se prima sedeva su una lussuosa chaise-longue in pelle umana e disponeva di un mini bar ripieno di bolle francesi, adesso probabilmente si trova a fare le fotocopie della cartina aziendale e a servire caffè agli stessi top manager che non più tardi di un mese fa hanno approvato con gioia la sua campagna pubblicitaria e che adesso ne prendono le distanze con netto distacco. “Che porcheria!”, diranno, mi sembra quasi di sentirli da qua.
La verità è che noi donne abbiamo un po’ il dente avvelenato. La verità è che pare che stiamo sempre all’agguato per sfoderare con orgoglio e con finta frustrazione ‘sta storiella del femminismo, perché daje su, stavolta si è trattato di un pretesto, è chiaro come il sole.
Adesso proverò a fare il resoconto di ciò che, con ogni probabilità, è passato nella mente del malcapitato Marketing Manager e dei suoi collaboratori al momento dell’imbastimento della campagna.
Lo sventurato MM, ben lungi dal volere inferire un colpo alla dignità femminile e assolutamente disinteressato a metterne in discussione l’agognata emancipazione (non fosse altro che il 95 per cento dei suoi clienti, con ogni probabilità, è composto da donne, quindi figuriamoci se il MM vuole offenderle) ha tirato fuori dal cilindro tre oggetti in mezzo ai quali logicamente il prodotto Pandora potesse spiccare. Avrà pensato, il nostro malcapitato: “come posso io fare in modo che, all’interno di un ventaglio di scelte, l’ammennicolo Pandora appaia senza dubbio quella più attraente agli occhi di chi lo riceve?”. Certo, povero disgraziato, mica poteva mettere a confronto la pinzillacchera Pandora con un solitario da cinque carati. O con un viaggio a New York. O con un paio di Louboutin. Altrimenti, diciamoci la verità, chi mai avrebbe preferito il braccialetto Pandora in lega di stagno? E così ha preso tre oggetti di uso comune che potessero far risaltare il gingillo sponsorizzato.
 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati