Succede una cosa strana. Succede che spesso, quando scrivo un post, mi venga chiesto come faccio. Come possa io allontanarmi dai bambini anche solo i quindici minuti necessari a buttare giù mille battute. Eppure il web è pieno di esimi “colleghi”, uomini naturalmente, la cui quota di figli pro capite supera la mia, ai quali non viene chiesta alcuna giustificazione. Per loro è naturale potersi allontanare dalla prole per scrivere, o disegnare, o dedicarsi a una qualsiasi attività a loro piacimento. Anzi, quando ai suddetti “colleghi” capita di fare cenno, per caso, alla preparazione dei figli per la scuola o alla cottura di un pasto fugace, vengono sommersi di complimenti: “Ma che bravo papà!”, desta scalpore, assume un’aura di magnificenza. Al contrario, se io descrivessi una mia giornata tipo ed elencassi tutte le attività che faccio per e con i miei figli, ivi incluso l’espletamento delle mie naturali funzioni, non genererei alcuno stupore, nessuno si prodigherebbe in entusiastiche congratulazioni.
21 Febbraio 2017
Multitasking: perché solo noi e gli uomini no?
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