Replica di Giorgio Siena su Aimag: non scontro tra territori, ma interesse pubblico da salvaguardare

Da Giorgio Siena (lista civica +Mirandola), riceviamo e pubblichiamo la comunicazione che segue, nella quale replica punto per punto alle obiezioni – in grassetto ­­– sollevate da un nostro commento a una sua recente presa di posizione su Aimag, dal titolo "Non è uno scontro fra territori”. (segue)

 

 

VOCE: Su che cosa si basa, per esempio, la convinzione di Siena che la proroga del Patto di Sindacato e il periodo di transizione in preparazione del nuovo assetto del CdA siano di fatto il preludio a una cessione gratuita di Aimag a Hera?
 

SIENA: E’ scritto nell’ordine del giorno, incluso come parte integrante del “patto ponte”, nel quale è prevista la nomina del direttore generale di Aimag da parte di Hera e un CdA capovolto a favore di Hera. Non è in discussione la proprietà ma la governance della multiutility. Quello che ho definito il “Cavallo di Troia” per Hera. Infatti l’allegato odg è stato rigettato dai comuni mantovani e dell’Area Nord.

VOCEE' così sicuro che i Comuni intendano vendere azioni e realizzare un tutto e subito, piuttosto che garantirsi un dividendo annuo?

SIENA: Infatti nell’idea di Bellelli i Comuni non vendono azioni (almeno per ora) ma cedono la gestione dell’azienda con la nomina del Direttore Generale e con un nuovo equilibrio nel Consiglio di Amministrazione, nel quale,  per esempio, i comuni dell’Area Nord e del mantovano potrebbero essere minoranza con una maggioranza costituita da Carpi (Comune e Fondazione) e Hera (3 su 5). Situazione completamente diversa dall’attuale dove i comuni esercitano il controllo pieno. Ai comuni rimarrebbero certamente gli utili, ci mancherebbe!

VOCEL'assicurazione, più volte espressa da Bellelli, che il controllo pubblico resterà, potrebbe anche essere smentita domani, è vero, ma al momento questa è: e una giravolta sarebbe difficile da spiegare.

SIENA:  Già nell’ipotesi sopracitata non vi sarebbe più controllo pubblico ma solo di una parte in alleanza con Hera.

VOCEEsistono piuttosto temi complessi nella prospettiva delle gare – come l'ipotesi che i bacini di quelle idriche vengano fatti coincidere con i confini provinciali o gli investimenti di grande rilevanza che comportano quelle del gas – che richiederebbero una visione e un'analisi ben più approfondite del semplice ritornello della difesa dell'azienda nata e cresciuta al servizio del territorio e dell'indotto.

SIENA:  La storia certamente è un fatto emotivo sentimentale, non rilevante, ma l’indotto e il controllo sui servizi sono un fatto concreto per tutti, compreso Carpi. Proprio in quest’ottica e in base alle norme della Legge Madia la presenza di Hera nel CdA comporterebbe una diversa modalità di partecipazione alle gare. Fra le altre occorre richiamare  l’importanza di accordi con altre multiutility di settore (per esempio Sorgea) che si renderebbero impraticabili..

VOCE: Il presidente Gianluca Verasani e il suo Vice, Matteo Luppi, hanno parlato di recente e proprio a Carpi delle tre vie prospettate dall'advisor scelto, fra l'altro, dalla maggioranza “nordista” dell'attuale CdA. La prima è mantenere Aimag così com'è, valutando però la massa critica e le risorse finanziarie che richiedono le concessioni in scadenza e le relative gare in competizione con gestori da milioni di utenti e sapendo che magari non vale la pena svenarsi per acquisire reti gas, con la prospettiva di un futuro dominato dall'elettrico.

SIENA: Complessivamente non una cattiva notizia: la gara del gas si può perdere con un robusto indennizzo e in alternativa mettere a disposizione risorse da investire in altri settori, ambientale per esempio.

VOCE: La seconda è la quotazione in Borsa, che però richiede che qualche Comune o Hera o le Fondazioni siano disposti a cedere al mercato le proprie azioni.

SIENA: Esclusa da tutti

VOCE: La terza è una collaborazione industriale con il socio Hera, almeno in quei segmenti come la filiera della plastica o della raccolta rifiuti, in cui non possa esservi concorrenza. Il tutto, ha sottolineato Verasani nell'occasione citata, senza cedere a Hera delle azioni e apportando modifiche statutarie che garantiscano alla maggioranza pubblica l'ultima parola in fatto di strategie. Su questo, piuttosto che sul territorio da difendere dallo straniero, sarebbe opportuno che si aprisse un confronto nel Patto di Sindacato.

SIENA: Non esiste dunque uno scontro territoriale ma un interesse pubblico e di servizi connessi da valutare. A tal proposito, poiché la discussione è concreta, il peso delle scelte è così importante da dover essere assunto fra qualche mese dalle nuove amministrazioni che avranno davanti un tempo più lungo di riflessione e la possibilità di un confronto con i cittadini elettori. Che il PD regionale e provinciale sostenga l’idea di una grande Multiutility del Nord che incorpori tutte altre, nella dimensione di società quotata, è un evidente progetto politico in corso da diversi anni: sarà pure doveroso chiedere che, per la nostra area, sia spiegato ai cittadini, quando andranno fra qualche mese a scegliere i nuovi sindaci?

Queste considerazioni di Giorgio Siena in replica ad alcuni nostri quesiti e delle quali lo ringraziamo, spostano quanto meno il confronto su un piano di concretezza che si vorrebbe fosse anche quello del Patto di Sindacato. Restiamo però purtroppo convinti, e lo ribadiamo al nostro cortese interlocutore,  che proprio il conflitto territoriale – superiore anche ai perimetri politici come dimostra la spaccatura nel Pd – faccia velo a una visione condivisa dell'interesse pubblico sul quale non abbiamo ancora assistito, da parte dei Comuni, a un confronto anche serrato, ma di merito, su statuto, prospettive e scenari futuri delle mutiutility in generale e di Aimag in particolare, come aveva invitato a fare il presidente Verasani  (florio magnanini)