25 Aprile: mobilitazione e smobilizzi

Modena – “Modena è libera. L’audace azione dei patrioti”. Il titolo a grandi caratteri era comparso sulla prima pagina del quotidiano locale L’unità democratica. Era l’organo del Comitato di liberazione, uscito in edizione straordinaria il 24 aprile di 71 anni fa. Due giorni prima le truppe alleate erano entrate in città, mentre gli occupanti erano in fuga verso i territori della Bassa. Sui tetti delle case c’erano i cecchini irriducibili che sparavano fucilate in direzione delle finestre e delle strade. I partigiani rispondevano e le sparatorie erano proseguite per diverso tempo. Invece gli ultimi nazisti rimasti si erano asserragliati nei locali dell’Accademia militare. Il giorno 23 il giornale non era stato stampato. Erano state necessarie alcune ore per sgomberare la redazione dai giornalisti di matrice fascista, per nominare un nuovo direttore e per mandare in archivio la testata Gazzetta dell’Emilia. Il comitato di liberazione aveva nominato sindaco il comunista Alfeo Corassori. Rappresentanti di tutti i partiti che avevano partecipato alla lotta di liberazione facevano parte della giunta comunale. Sono stati questi gli avvenimenti rievocati durante le cerimonie istituzionali svolte nell’anniversario della liberazione, con deposizioni di corone al famedio del cimitero di San Cataldo, al sacrario dei caduti partigiani della Ghirlandina, alla lapide dell’Università che ricorda il sacrificio di docenti e studenti. Un anno dopo la liberazione anche i modenesi andarono alle urne per eleggere il primo Consiglio comunale. La ricorrenza è stata celebrata con una seduta solenne, presenti le autorità e consiglieri delle passate quindici legislature. Oratore ufficiale il parlamentare Pier Luigi Castagnetti che ha approfondito concetti sul quinto titolo della Costituzione. E’ l’articolo che sancisce le autonomie locali e le colloca al primo posto della scala gerarchica del governo delle città.

Invece nella scala gerarchica le Province svolgono un ruolo di scarso rilievo. Non lo ha detto Castagnetti. Lo ha voluto il ministro Delrio con la sua riforma. Una botta pesantissima per le casse delle Province, al punto che quella di Modena ha messo in vendita alcuni gioielli di famiglia. Il palazzo di corso Canalgrande, già sede dell’Ente provinciale per il turismo, andrà venduto all’asta. Le offerte dovranno essere presentate entro il 24 maggio partendo da una base d’asta di 740 mila euro. Si cercano acquirenti anche per il Centro allevamento selvaggina di Castelvetro e per la caserma Fanti di Modena (nella foto

Anche per le attività sportive è in corso la ricerca di finanziamenti. La sede provinciale dell’Uisp (Unione italiana sport per tutti) ha il bilancio in rosso. Fra le misure prese in esame c’è la riduzione degli stipendi ai dipendenti. Intanto si avvicina l’estate, stagione con presenze elevate nelle piscine e proprio l’Uisp ha in gestione il maggior numero di impianti natatori. Il personale è in fermento nonostante dalle alte sfere partano messaggi improntati all’ottimismo. 

A sua volta il Modena Fc come se la passa? In campo, meglio lasciar perdere. Per i conti di cassa si avrà una risposta quando la Procura della Repubblica avrà concluso l’inchiesta sui finanziamenti di cui dispone la società gialloblu. C’è odore di evasione fiscale. Il sospetto è nato dalla gestione economica del club affidata a una società lussemburghese, a sua volta controllata da un’altra società che ha sede nelle Isole Vergini. Completa il quadro la gestione familiare del club, con il consiglio d’amministrazione formato dal presidente Antonio Caliendo, dai suoi figli, dai nipoti e dalla moglie.

Nei giorni scorsi ha compiuto i primi passi un’operazione importante: la fusione fra l’ospedale di Baggiovara e il Policlinico. La sperimentazione inizierà l’1 luglio, sempre con l’obiettivo di mantenere ad alti livelli la qualità dei servizi sanitari negli ospedali di Modena e provincia. Dal punto di vista amministrativo ci sarà un solo direttore che avrà il compito di presentare all’Ausl e all’Università un unico bilancio. Anche per il personale è prevista una sola direzione. 

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