Settegiorni, su Voce digitale del 9 dicembre

Alti lamenti da Modena. A Bologna c'è il tecnopolo dei big data; a Ferrara i grandi eventi culturali; a Reggio la stazione dell'alta velocità; a Parma il polo agroalimentare. E noi modenesi? Noi vediamo Modena Fiere andare in rosso, inducendo il Comune azionista a defilarsi con il suo 14 per cento, lasciando l'ente in mano a Bologna Fiere, Provincia, Camera di Commercio e Pro.Mo. Conclusione: siamo condannati all'irrilevanza regionale. Sarà utile un avvertimento: non fa gioco neppure a Carpi, specie conoscendo i tratti vendicativi del sindaco Muzzarelli, un capoluogo arrabbiato, isolato, geloso delle proprie prerogative. Già si è visto con i fondi del sisma intercettati dal Policlinico piuttosto che dal Ramazzini. Si è ripetuto con la sede distaccata di Ingegneria, silenziosamente contrastata perché vissuta come impoverimento del sistema universitario del capoluogo. Non è colpa di Carpi, Mirandola o Sassuolo se, in una regione policentrica, Modena si ritrova dentro una provincia più policentrica di tutte le altre: pensi a fare di questo un valore aggiunto, magari partendo dalla viabilità nord sud, piuttosto che a considerarlo un fattore di indebolimento. (segue)

 

Ennesima polemica sulla sicurezza, innescata dalla lettera del sindaco al Ministro dell'Interno per il potenziamento del Commissariato di Ps, firmata da tutti, meno che dalle destre. Vabbé: il Sindaco avrà anche guardato alla visibilità mediatica; avrà anche cercato con questa mossa l'assenso unanime che mai gli viene concesso dai banchi consiliari, neppure per le delibere più tranquille e di buon senso; potrebbe esigere dalla “sua” Polizia locale molto di più in materia di controlli e prevenzione. Va bene tutto: ma intanto serve oppure no che, come richiesto da anni, il locale Commissariato sia riclassificato di secondo livello, con la possibilità di contare su più agenti e su più mezzi?