È una questione di prospettive: si convive e ci si assuefà alla piccola, umana commedia della cittadina, fino a che qualcuno non viene a rivelarti che tutto potrebbe essere letto anche in un altro modo e in tutt’altra luce. Potrebbe, sia ben chiaro.
Ma veniamo ad alcune ricadute dei fatti del giorno. Ha ragione la Diocesi quando si affretta a precisare di non aver nulla a che fare con lo show – poi soppresso – delle fontane danzanti, pare materia di indagine, trattandosi solo “...di una delle iniziative – ha fatto sapere – che il Comune ha intraprese in occasione delle festività natalizie”. Possiamo supporre pertanto che, se lo spettacolo si fosse tenuto, qualcuno, affacciandosi alle finestre del palazzo vescovile la sera dell’8 dicembre, avrebbe potuto esclamare: “Toh, hanno messo le fontane danzanti proprio qui sotto”. Anche sul concerto del 22 dicembre la Diocesi ha preso subito le distanze: ci siamo limitati a mettere a disposizione la Cattedrale, ha sottolineato. Dove concedere le navate del Duomo parrebbe una normale occupazione di suolo pubblico. E come la mettiamo con il patrocinio dato all’iniziativa? Si capisce che Ponzio Pilato, assai in voga in questi giorni, esce ancora una volta dai contorni della figura storica, per assumere quelli di una categoria dello spirito.