Settegiorni in Voce del 13 dicembre 2018

È una questione di prospettive: si convive e ci si assuefà  alla piccola, umana commedia della cittadina, fino  a che qualcuno non viene a rivelarti che tutto potrebbe  essere letto anche in un altro modo e in tutt’altra luce.  Potrebbe, sia ben chiaro. 

 

Ma veniamo ad alcune ricadute dei fatti del giorno.  Ha ragione la Diocesi quando si affretta a precisare di  non aver nulla a che fare con lo show – poi soppresso  – delle fontane danzanti, pare materia di indagine,  trattandosi solo “...di una delle iniziative – ha fatto  sapere – che il Comune ha intraprese in occasione delle  festività natalizie”. Possiamo supporre pertanto che, se  lo spettacolo si fosse tenuto, qualcuno, affacciandosi alle  finestre del palazzo vescovile la sera dell’8 dicembre,  avrebbe potuto esclamare: “Toh, hanno messo le fontane  danzanti proprio qui sotto”.  Anche sul concerto del 22 dicembre la Diocesi ha  preso subito le distanze: ci siamo limitati a mettere a  disposizione la Cattedrale, ha sottolineato. Dove concedere  le navate del Duomo parrebbe una normale occupazione  di suolo pubblico. E come la mettiamo con  il patrocinio dato all’iniziativa? Si capisce che Ponzio  Pilato, assai in voga in questi giorni, esce ancora  una volta dai contorni della figura storica, per assumere  quelli di una categoria dello spirito.  

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