Persone

Le nuove dinamiche del lavoro, si legge in questi giorni, vedono diminuire imbianchini, idraulici, falegnami, mentre aumentano manutentori del paesaggio, imprese di pulizia e, soprattutto, take away e le figure che si dedicano ai servizi alla persona, come estetiste e parrucchiere. Lo si è notato anche a Carpi: i centri estetici  che partono dai massaggi e arrivano alle unghie, passando per la cura del viso e dei capelli, stanno spopolando. Lavorano tutti e aprono dappertutto. Dappertutto, meno che in piazza Martiri. Il luogo più condiviso, a Carpi, dalle persone, è anche il più sprovvisto di servizi alla persona. Ma perché, vien da chiedersi, barbieri, calzolai, salumieri, fornai e parrucchiere non possono neppure pensare di aprire in piazza Martiri, ridestandola dal letargo? Colpa dei parcheggi? Degli affitti che non calano a costo di mantenere sfitti i negozi? Delle norme edilizie? Del quieto vivere dei proprietari, rassicurati solo da negozi privi di movimento? Stanno qui i problemi: basterà, per risolverli, una notte bianca e via?      

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