Settegiorni del 25 giugno

Sulla famosa “nota” vaticana sul ddl Zan contro l’omofobia c’è chi sospetta “mosse dell’ala oltranzista della Chiesa e della Lega” per rivelare un documento che doveva restare riservato tra amministrazioni governative (la Repubblica, 25 giugno, citando il cardinale Parolin). Una manovra del “fronte conservatore”, insomma, un po’ per mettere in difficoltà il Pontefice, al corrente della nota, ma sorpreso dalla sua pubblicazione e con le relative conseguenze; e un po’ per fermare l’iter del decreto. Se non fossimo a ben altri livelli, farebbe un po’ pensare a Carpi questa sotterranea alleanza tra perso-nalità curiali e ambienti della destra politica. Magari sostituendo la Lega, che qui da noi non tocca terra, con altre componenti che in città contano molto di più. Sulla “nota”, poi, verrebbe da dar ragione ad Alberto Melloni che, sempre su la Repubblica, ha sostenuto essersi trattato di una ben studiata mossa della diplomazia vaticana per sottrarre la questione dell’omofobia all’ennesima guerra ideologico-religiosa e relegarla a un dissapore fra Stati. Tanto più che su questo terreno non si corrono grossi rischi: Giuseppe Stalin aveva già calcolato quante divisioni il Vaticano può mettere in campo.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati