Settegiorni, su Voce del 15 luglio

E tutta questa voglia di votare, quando sarebbe bastato attendere sette od otto mesi? Un intervallo di tempo nel quale almeno potevano starci qualche riforma attuata, l’inflazione raffreddata, la guerra risolta e l’epidemia contenuta. E invece si sta correndo a rotta di collo verso il tempo perduto.

 

“Parlano tutti, ma non interpellano i commercianti”, scrive uno a proposito del tormentone Ztl. E qualcuno ci invita perentorio: “Ma perché non andate a intervistare i commercianti?”. Veramente si direbbe che finora abbiano parlato soprattutto i com-mercianti, in gruppo, singolarmente o rappresentati dalle associazioni di categoria. E le rare voci favorevoli all’espansione della Ztl vengono sommerse da cori infiniti di critiche, quando non si tratta semplicemente di insulti da parte di qualche guerrigliero. Ecco perché, senza entrare nel merito della bontà o meno della scelta della Giunta, ci si perdonerà se non sentiamo fortissimo il bisogno di dare la parola ai commercianti: se la sono presa da soli.

 

 

Altro terreno di dibattito: gli interventi sugli alberi. Non sappiamo se altrove sia così, ma a Carpi non c è ramo che cade che non evochi potature scriteriate, addetti comunali con motoseghe pronti a infierire su alberi secolari, amministratori sadici che provano piacere a radere al suolo anche il minimo segno di vita vegetale, operai del verde pubblico alleati degli insetti xilofagi e fillofagi moltiplicati dalle ferite inferte alle alberature. Ecco allora la domanda: da dove nasce l’idea di questo gigantesco complotto autolesionista da parte dell’Amministrazione comunale, che pur di abbattere alberi se ne infischia di perdere consensi? Bene, se qualcuno vuole informarsi sulle origini del masochismo green, venga a Carpi. Ci aiuterà a trovare una risposta.