Settegiorni, su Voce del 24 settembre

Si resta in attesa di sapere perché uno spagnolo (o meglio, un catalano), parlamentare europeo, inseguito da un mandato di arresto del suo governo per reati contro la sicurezza nazionale, possa circolare liberamente in Belgio, dove si è autoesiliato da quattro anni, mentre viene arrestato appena mette piede in Sardegna. Su semplice richiesta del governo spagnolo? O le autorità italiane ci hanno messo del proprio, temendo sussulti autonomisti, visti i legami dell'isola con la Catalogna che risalgono ai tempi degli Aragonesi?

Cambiamo fronte, ma neanche troppo. E' stato identificato il tifoso juventino che ha lanciato insulti razzisti contro il portiere del Milan: è un operaio, sindacalista di Rovigo. E noi, qua, a interrogarci perché la Lega, molto più della sinistra, si sia insediata in ampi strati della classe operaia: senza fare di un episodio un paradigma, non è che ne sta interpretando non solo le aspettative economiche e il bisogno di tutela, ma anche qualche scomposto umore profondo?

A proposito: standing ovation degli industriali per Mario Draghi. E qualcuno, nel Pd, si chiede: ma che partito di sinistra siamo, se sosteniamo un premier che riscuote applausi da Confindustria? A parte che la stessa domanda potrebbero porsela dalla destra populista, bisognerebbe rivolgerla – se fosse possibile dialogare con l'Oltretomba – a Filippo Turati e ai socialisti dell'ala riformista. Nel 1903 il vecchio Giovanni Giolitti li invitò più volte a entrare nel proprio governo a maggioranza liberale, ma che aveva fatto riforme sociali e fissato un limite al lavoro dei bambini e agli orari di fabbrica delle donne. Solo che all'epoca l'ala riformista fra i socialisti era minoranza. Nel Pd invece prevale: per questo sta lì. E Draghi/Giolitti, pur senza strafare, muovendosi a piccoli passi in un Paese in cui fare le riforme è rivoluzionario, ha tutta l'aria di poter durare un bel po'.

Padre, madre e dieci pargoli in centro a Roma, a passeggiare tranquilli e del tutto estranei alle nevrosi da traffico della gente. Verrebbe da invidiali, qualche volta, i cinghiali.