Settegiorni, su Voce del 4 marzo

E ti pareva che all'inaugurazione dell'ultimo supermercato, quello ricavato nell'ex maglificio Molly, a Quartirolo, non ci fosse la fila fuori? Al che verrebbe da ritornare sulle geremiadi – se non piace a qualche collega, possiamo sempre usare “lagnanze”, “proteste”, “rimostranze”, ma ci sembra più confacente l'alternativa di “tiritere” – di quanti si sono scatenati sul web all'insegna del "a che cosa serve un nuovo supermercato a Carpi”. Serve, evidentemente, a chi ci scommette su del proprio, e non rubando niente ai cittadini i quali, anzi, si dicono scandalizzati nei commenti, salvo poi recarvisi a frotte. Le “rimostranze” sembrerebbero poi particolarmente fuori luogo per il caso specifico di un investimento che ha ridato nuova vita a un immobile dall'architettura che sembra un monumento all'ottimismo degli anni Sessanta, sistemando nel contempo marciapiede e piste ciclabili della zona.

Anche l'aggressione subita qualche giorno fa a opera di un coetaneo da un diciassettenne in piena piazza Martiri si presta a qualche riflessione quanto a ripetitività. Il fatto in sé resta grave anche se la frequenza al momento non ha assunto tratti di altre città. La ripetitività – “litania”, abbiamo scritto, sempre a beneficio dei nostri colleghi – riguarda piuttosto le reazioni politiche e dei social, per i quali anche un atto di bullismo può servire a dipingere Carpi come invivibile e in preda alla criminalità. Il fenomeno non è da sottovalutare, certo: ma, crediamo, nei termini usati dal Vescovo, cioè di ascolto del disagio dei giovani, perché tra bullismo e criminalità resiste una certa differenza, nella quale un ruolo importante lo possono rivestire l'educazione e, appunto, l'ascolto.

 

C'è aria di Riforma, scriviamo in questo numero a proposito della Chiesa cattolica di Carpi: che annaspa, ma cerca. Molto più di quella che un tempo era l'altra Chiesa di Carpi, il Pd, dove più che cercare, qualcuno pensa di trovare.