Settegiorni, su Voce digitale del 10 giugno

Noi vogliamo bene a Novi. E siamo più che felici che la popolazione sia tornata ad aumentare e che una campagna elettorale molto civile per la scelta del prossimo sindaco abbia messo in campo da parte dei contendenti tanta buona volontà e tanti progetti per farla ripartire: Novi lo merita. Siamo anche d'accordo con colui che, preso dall'entusiasmo, nelle pieghe della campagna elettorale ha presentato il paese come “... primo territorio della regione per chi arriva dal Nord Europa”. Ora l'importante è avvertire il Nord Europa.

 

 

Vanno riconosciuti un notevole senso dell'umorismo e una grande disponibilità all'imprenditore Marco Arletti: un amministratore delegato che accetta di farsi truccare e travestire da operaio per confondersi con le proprie maestranze, come richiesto dal canovaccio di una trasmissione televisiva e contravvenendo a certi cliché confindustriali, merita solo un plauso. Non è poi colpa sua se regista e sceneggiatore della trasmissione gli operai li vedono così brutti.

 

E' motivo di soddisfazione e di orgoglio per la città di Carpi essere annoverata fra le – crediamo – non numerosissime cittadine italiane che hanno intitolato un parco al D-Day, cioè allo sbarco degli Alleati in Normandia, inserendo la fatidica data del 6 Giugno 1944 nel calendario delle celebrazioni ufficiali del Comune. La ragione è sacrosanta: il sacrificio di tanti giovani per la liberazione dell'Europa dal nazismo. Che tuttavia era incominciata sedici mesi prima, un poco più a est, dalle parti di Stalingrado. Ecco, non fosse che per questo, sarà un po' più difficile ora presentare al Consiglio comunale mozioni per cancellare via Unione Sovietica.