Settegiorni, su Voce digitale del 13 maggio

Non siamo i soli a ritenere che la piazza Martiri vada ravvivata, arrivando a suggerire anche misure strutturali, di modifica del suo aspetto per renderla permanentemente e non solo saltuariamente più attrattiva. Ciò detto, ci piacerebbe sapere quale cifra di vivacità notturna, quali caroselli di cittadini festanti riscontri abitualmente di lunedì sera nella sua Cesena l'onorevole del Carroccio Gianni Tonelli, per venire qui a comunicarci la sua sensazione di aver intravisto a Carpi, nella sua visita di lunedì sera, “una città spettrale”, “asfittica” e “inospitale”. In compenso, siamo sicuri che nella Mirandola del suo collega leghista Guglielmo Golinelli, che lo ha accompagnato nella “passeggiata per la sicurezza”, difficilmente di lunedì sera si scorgerebbero in piazza Costituente forme di vita che non siano la tremula luce del faro di una rara bicicletta in transito o il canto isolato di qualcuno uscito troppo allegro da un bar dei dintorni o gli occhi fosforescenti di qualche gatto randagio


 

Viva Moda Makers, lo gridiamo in anticipo, perché sia chiaro che tutti si tiene al successo di una rassegna nella quale un bel pezzo di città investe inventiva, lavoro e risorse e che deve assolutamente ripartire dopo la pandemia. Ciò detto, ci sentiamo autorizzati a chiederci se 12 espositori di Carpi su 37, pur con tutte le cautele legate al particolare momento, segnalino davvero che la rassegna serva al distretto. O non si avvii piuttosto a trasformarsi in un altro dei fiori che la Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Modena intendono mettere all'occhiello di Modena Fiere, lusingando i Carpigiani con la definizione di “fiera internazionale”, ma guardando ad attirare espositori qualunque siano, meglio se importanti e famosi.