Settegiorni, su Voce digitale del 20 maggio

Qualcuno la chiama già la “guerra del rumore”. Sul campo di battaglia della piazza intitolata a Garibaldi, che fra l'altro era anche un generale, sono schierati i residenti, trincerati dietro diffide, regolamenti, perizie sui decibel a difesa del loro diritto alla quiete. Di fronte ci stanno gli avventori, impegnati in una guerriglia che oppone diritto a diritto, libertà di svago a libertà di riposo. Ora, i casi sono due: o si è tutti convinti che la piazza in questione rappresenti, negli equilibri cittadini, un problema pressoché irrisolvibile più o meno come la Crimea o il Donbass; o ci si siede intorno a un tavolo, tra Comune, gestori, residenti e, udite udite, anche i guerriglieri della notte (li si legge sui social), per stilare un quadretto di regole al di fuori delle quali scattano sanzioni e denunce. Il tutto, prima di dover ricorrere all'Onu.

 

Restiamo in tema di consigli, ovviamente non richiesti. Fra programmi di candidati che si somigliano, un segno distintivo per il prossimo Presidente della Fondazione CR Carpi sarebbe quello di rivolgere un pensierino alla Ermenegildo Zegna Founder's Scholarship, ente creato dal fondatore della dinastia industriale. Che anziché spendere 160 mila euro ogni anno per 200 fra premi e premiolini distribuiti agli studenti meritevoli dalle medie all'Università come fa palazzo Brusati, assegna un milione annuo di borse di studio per una trentina di studenti selezionati fra le migliori università italiane, finanziandone la specializzazione presso i più accreditati atenei e centri di ricerca internazionali. Con un solo obbligo: rientrare e lavorare per il Paese. Nel caso della Fondazione CR Carpi l'obiettivo è fertilizzare il più largo campo possibile di consensi, puntando poco su tanti. Nell'altro caso è puntare tanto su pochi, mirando all'efficacia. Veda un po' il futuro Presidente se sia o no il caso di rivedere i Premi di Studio così cari alle famiglie.