Settegiorni, su Voce digitale del 15 aprile

Da tutto il gran parlare che si è fatto in questi giorni su Mussolini e la cittadinanza non revocata, con un dibattito che a volte è parso voler applicare alla Storia le categorie del Bene e del Male, del Buono e del Cattivo, estraiamo due riflessioni tratte dalla Gazzetta. La prima è della giovane Chiara Cavazzuti: “A Carpi si è antifascisti lo stesso”. La seconda, di Ermanno Pavesi e signora: “Il Sindaco, prima di proporre la delibera, avrebbe dovuto fare meglio i conti: ora suona male”.

Ma spingiamoci su fronti ben più drammatici. A richiamare quanti e quali contorcimenti ideologici porta con sé la guerra russo-ucraina, basterebbe ricordare che la resistenza definita “eroica” da tutti i media degli Ucraini nell'ormai celebre acciaieria dell'Ilyich Steel Plant di Mariupol, così evocativa dell'acciaieria Ottobre Rosso nella Stalingrado del 1942, ha come principale protagonista il Battaglione Azov, che non ha mai nascosto di ispirarsi al nazismo, a partire dall'esibizione della bandiera con la svastica.

 

Altro contorcimento ideologico, non estraneo alla materia di cui sopra. Il segretario del Pd, Enrico Letta, contesta l'accordo siglato dall'Eni con l'Egitto per la fornitura di gas liquefatto. Ragioni etiche: c'è di mezzo il caso Regeni. Ragioni etiche, sia pure di natura ambientale, furono all'origine anche della contestazione del Tap, il gasdotto approdato in Puglia dal Mar Caspio. Poi lo si fece, e qualcuno oggi dice "per fortuna”. Su come finirà la faccenda del gas egiziano, lasciamo la previsione al lettore.