Il cantiere di corso Roma: ovvero, caso esemplare della difficile conciliazione tra interesse generale, che induce a introdurre migliorie nell'arredo urbano per un apprezzamento della via; e interesse privato, quello appunto dei commercianti che, penalizzati dagli accessi più difficoltosi, vedono sconsolati ridursi gli incassi (mille euro al giorno, azzarda qualcuno di loro). Soluzione A: non si fa niente e si lascia tutto com'è, nei secoli dei secoli. Soluzione B: stima delle perdite accumulate, al netto degli incassi effettivi, e rifusione al centesimo a carico però dell'intera città che non tutta va a fare compere in corso Roma. Soluzione C: si spiega in anticipo che saranno 235 giorni, si inchioda la ditta al rispetto della scadenza, si cerca di attenuare i danni con qualche misura pratica e si va avanti. Lasciamo la scelta al lettore, con un'avvertenza: se qualcuno propende per la terza soluzione dovrà prevedere di infischiarsene di quelli che “...il cantiere sembra deserto, ieri erano solo in due a lavorare” e via umarellando.