Non vediamo l'ora di assistere al concerto di Paolo Belli in piazza Martiri: per gustare il piacere di sonorità tra il blues e il soul che hanno sempre accompagnato la carriera dell'artista. E anche per veder infranto il luogo comune del “nessuno profeta in patria” di cui abbiamo riprove tutti i giorni, con l'eccezione di chi in patria ritorna sì, ma dopo essersi coperto di gloria fuori. Quanto allo show, sempre suo, ospitato la stessa serata di Capodanno al Comunale, possiamo sommessamente insinuare, da bravi boomer pronti a prenderle di sopra e di sotto dai millennial, che avremmo preferito le note di una grande orchestra sinfonica? Ed esserne sommersi con una profluvie di valzer viennesi e musiche verdiane che accompagnano da sempre l'arrivo dell'anno nuovo? La frenesia innovativa l'avevano già accontentata con il Babbo Natale di Walt Disney atterrato in elicottero sul Castello: perché non lasciarci invecchiare con un tocco di tradizione?