Settegiorni, Voce del 21 luglio

Il percorso, fra paletti, norme, strettoie e passaggi obbligati, è notoriamente irto di difficoltà. Tra l'idea di un'opera e l'avvio della sua realizzazione, nel settore pubblico, intercorrono mesi, anni, nei quali si susseguono: il bando per la ricerca del progettista; la gara con relativi punteggi; l'assegnazione del progetto di fattibilità tecnico-economica (e buona grazia se include anche la redazione del definitivo esecutivo); la sua presentazione; l'approvazione della Giunta; il bando per la ricerca dell'impresa; la gara e relativa graduatoria; la consegna dei lavori. In parallelo c'è la ricerca della copertura finanziaria, con le meticolose documentazioni richieste dal Pnrr. E da ultimo abbiamo appreso che, per ottenere risorse dall'Agenzia trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (una sigla che fa rumore: Atuss) per le future sedi del Comando della PL, dei Servizi sociali e per la trasformazione del mercato coperto in istituto per la formazione, è stato necessario presentare uno schema di Iti, Investimento territoriale integrato. Si capisce che qualcuno faccia dell'ironia, sui tempi che intercorrono per le opere pubbliche. Ma le possibilità sono due: o i critici li accettano con rassegnato fatalismo; oppure l'autorità di turno ritarda l'annuncio a una settimana prima della posa della prima pietra. Sperando che in quei sette giorni non succedano intoppi. segue

 

Strana vicenda davvero quella del degrado nei dintorni delle microaree dei Sinti, tra la piscina e lo Space City, denunciato da un'interpellanza di Fratelli d'Italia. Avendolo più volte notato in passato, ci siamo precipitati a verificare: tutto pulito, tutto in ordine. O l'interpellanza era invecchiata o qualcuno ha voluto precederla.