Settegiorni, Voce digitale del 22 aprile

La linea di demarcazione tra due visioni del mondo – semplificando: la democratica aperturista contro la nazional sovranista – che avrebbe dovuto evidenziarsi anche nel voto sulla revoca della cittadinanza a Mussolini, a Modena il sindaco Gian Carlo Muzzarelli è riuscito a spostarla fino a comprendere i Cinque Stelle e a scompigliare le file del centro destra, un po' assente e un po' astenuto. Il voto, dunque, ha parlato del passato molto meno di quanto abbia evidenziato il presente dello stato delle relazioni – pessime – tra la maggioranza e le minoranze del Consiglio comunale di Carpi.

Passiamo a temi più futili: non si vuole qui intervenire sulla questione controversa della rumorosità dei locali di piazzetta Garibaldi, per la quale il Comitato dei residenti ha presentato una seconda diffida al Sindaco di Carpi. A supporto dell'invocazione, sacrosanta, del diritto alla quiete, appaiono certo appropriati i riferimenti, contenuti nella diffida, al Codice civile e penale e anche alla Costituzione. Possiamo dire però che il richiamo alla Convenzione europea dei Diritti fondamentali dell'uomo, specie se confrontati al momento che stiamo vivendo, appaiono un tantino stonati e fuori luogo?

Esultano la senatrice dei Cinque Stelle, Maria Laura Mantovani, e con lei i Comitati No Fantozza e No Triv, dopo la notizia della rinuncia di una società americana a effettuare sondaggi esplorativi sulla presenza di gas nel sottosuolo della bassa reggiana e modenese. Così, dicono la parlamentare e i Comitati, si preserva il territorio – vero – e occorre invece proseguire sulla strada delle rinnovabili. Il che è solo un po' più lungo, tant'è che si arriva poi a riconoscere che il contestato Tap pugliese per fortuna che c'è.

 

E fortuna che piove, dopo tanta siccità, annotano i vertici regionali della Confederazione italiana agricoltori. Però manca manodopera per i raccolti, aggiungono subito dopo. C'era biosgno che piovesse, per dirlo?