Autunno, molte incognite e poche certezze, Soldi nostri

Molti nodi verranno al pettine nel prossimo autunno. Sul piano internazionale terranno banco le elezioni negli Usa, i rapporti Usa-Cina, la Brexit, le tensioni tra Grecia (e, quindi, Unione Europea) e Turchia, il sempiterno problema dei migranti, il ritorno della pandemia con i riflessi economici conseguenti. Sul piano interno, le elezioni regionali, il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, la problematica riapertura delle scuole, la situazione economica, quando scadrà il blocco dei licenziamenti stabilito per legge (e non prorogabile in eterno, così come anche gli altri provvedimenti assistenziali varati nell’emergenza). Nell’attesa, i mercati sono rimasti sostanzialmente stabili: la borsa di Milano traccheggia intorno a quota 20.000, salendo un pochino ogni volta che si annuncia l’arrivo di un vaccino, per poi ritracciare subito dopo col pretesto di altre notizie meno buone; l’oro, superati i 2.000 dollari l’oncia, ha registrato qualche presa di beneficio ma poi è ritornato in quota, dopo l’annuncio della Fed, apertamente inflazionistico; i tassi continuano ad essere bassi mentre si profila, ovunque, una forte crescita delle sofferenze bancarie e si cominciano a temere i default societari.

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