La pressione del fisco sugli immobili, Soldi nostri del 19 settembre

Beati i nullatenenti, i soli a non doversi preoccupare della rapacità del fisco. Tutti sappiamo quanto gravino le imposte patrimoniali sugli immobili; ora il Fisco, nell’impossibilità di aumentare le aliquote, già a livelli da esproprio (nell’arco di un secolo, con aliquote all’un per cento annuo, in pratica si è costretti a ricomprare dallo stato uno stabile di proprietà), punta ad allargare la base impositiva. Come? Sfruttando una sentenza della Cassazione che stabilisce che se i coniugi possiedono due abitazioni in Comuni diversi sono tenuti in ogni caso a pagare l’Imu, attribuendo l’esonero dalla tassa come abitazione principale solo a uno dei due fabbricati. La legge non recita così, ma in tal modo viene interpretata, ad usum delphini, dalla magistratura e dai Comuni che stanno disponendo controlli a tappeto per incrociare i dati. 

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