Incurante dei segnali di recessione il Consiglio dei Ministri ha varato, a debito (e con la garanzia di pesanti clausole di salvaguardia), il decreto che contiene i due provvedimenti-manifesto della coalizione giallo-verde: reddito di cittadinanza e pensione a quota 100. È possibile che durante l’iter parlamentare vengano apportate modifiche, ma l’impianto ormai è chiaro e Di Maio farà di tutto per distribuire denari ai suoi elettori prima della tornata elettorale di maggio (mai sentito parlare di voto di scambio? Che, peraltro, vanta illustri precedenti, dal monarchico Achille Lauro ai renziani 80 euro). Siccome i Centri per l’impiego non saranno in grado di gestire da subito la complessa fase dell’avviamento al lavoro, pare che il reddito sarà erogato sulla base dell’autocertificazione dei richiedenti con il solo controllo dell’Isee da parte dell’Inps. Insomma: chiedete e vi sarà dato. Alcuni giorni fa sul Corriere della Sera Milena Gabanelli, con il consueto rigore, ha analizzato la casistica assai ampia degli interventi a sostegno della povertà in atto nel nostro paese ed ha concluso auspicando che presso l’Inps si costituisca una banca dati che registri tutte le provvidenze a favore di ogni soggetto che beneficia di aiuti a vario titolo. Tra contributi in denaro, esenzioni, pagamenti diretti di affitti, di bollette e di servizi, sconti, tessere alimentari, mense caritatevoli, dormitori e quant’altro, in aggiunta a reddito di inclusione, indennità di disoccupazione, cassa integrazione, pensioni di invalidità, pilastri del welfare nostrano, ben pochi, in Italia, risultano effettivamente scoperti e privi di qualche forma di assistenza, pubblica o privata. L’introduzione del reddito di cittadinanza impone di fare ordine nel sistema evitando le sovrapposizioni e la convenienza a fare il povero di mestiere. In aggiunta all’auspicio formulato dalla Gabanelli, considerato che il reddito di cittadinanza si presta a vere e proprie truffe da parte di chi, ad esempio, sconosciuto al fisco, svolge un’attività in nero o addirittura delinque (penso alle attività più comuni: spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione et similia) mi permetto di avanzare al Legislatore una modesta proposta da considerare nel corso dell’iter parlamentare del decreto.
24 Gennaio 2019
Ora trasparenza per il reddito
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