Scenari futuri: inflazione o deflazione?, Soldi nostri

La tazzina di caffè che in certi bar di Milano, alla riapertura, è schizzata a due euro ha fatto scattare l’allarme inflazione. A questo aumento si sono aggiunti quelli di alcuni generi alimentari di prima necessità. La prima impressione è che alcuni esercenti, approfittando della crisi indotta dalla pandemia abbiano pensato di replicare l’operazione che, al tempo dell’introduzione dell’euro in formato cartaceo, portò al furbesco raddoppio dei prezzi. Credo però che oggi le condizioni siano diverse. Alcuni aumenti sono giustificati da normali meccanismi di mercato: all’aumento della domanda e alla riduzione dell’offerta non può che corrispondere un aumento di prezzo. Questo vale per alcuni generi alimentari, oggetto di accaparramento nel momento di maggior panico, ed è conseguenza anche dell’aumento dei costi dei trasporti delle merci. Inoltre occorre considerare che sui prodotti agricoli gravano, in aggiunta a problemi derivanti dalla siccità e dal maltempo, i maggiori costi per il difficile reperimento della mano d’opera da adibire ai raccolti e, soprattutto, quelli derivanti dalla regolarizzazione dei rapporti di lavoro.

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