Timeo Teutones..., Soldi nostri

Il celebre verso dell’Eneide (Timeo Danaos et dona ferentes, Temo i Greci anche quando portano doni – ovvero il cavallo di Troia –, frase che Virgilio mette in bocca a Laocoonte) oggi potrebbe essere recitato da Conte sostituendo ai Greci il riferimento ai Teutoni, ovvero ai Germani. La Merkel insiste per prestare all’Italia i soldi del Mes, ma Conte, diffidente della carità pelosa, è riottoso ad accettarli. La storia dirà se ha fatto bene. La maggior parte degli economisti, degli opinionisti e delle forze politiche spinge per accettare gli aiuti esterni (36 miliardi subito disponibili) ma Conte tentenna, forse non solo per ragioni ideologiche care ai 5 Stelle. Probabilmente, prima di contrarre nuovi, pesanti, debiti, aspetta di vedere come si mettono le cose, ovvero se l’economia riprenderà spontaneamente e se i risparmiatori italiani sottoscriveranno con entusiasmo anche la prossima tranche di BTP, che sarà emessa ai primi di luglio. La liquidità non manca: i risparmi sono molto cresciuti nel periodo della quarantena forzata e anche qui non si sa se per una effettiva riduzione dei consumi o se, più banalmente, semplicemente perché i giochi legali erano stati sospesi: se è vero che in Italia si giocano 127 miliardi all’anno, i 40 miliardi depositati sui conti correnti nel quadrimestre, corrispondono esattamente alla somma che non è stato possibile giocare.

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