L’affittopoli che non c’è

Affittopoli a Roma. Il commissario straordinario sta scoperchiando centinaia di pentole. Contratti di locazione irrisori per alloggi di proprietà comunale che fanno mancare al Campidoglio almeno cento milioni ogni anno. Fatte le debite proporzioni, è possibile che uno scherzo del genere lo abbia combinato anche il Comune di Modena? Lanciato il segnale d’allarme, gli azzeccagarbugli si sono messi al lavoro. I risultati delle loro ricerche sono stati clamorosi. Pagano cifre ridicole le bocciofile e le associazioni ricreative. Per la sede di via Morandi, che misura centinaia di metri quadrati, il Comune incassa dalle Acli poco più di mille euro all’anno. Cosa dire del bar di piazza Grande che sborsa cento euro al mese? Ci sono anche alloggi affittati a basso prezzo, però stupisce il canone di appena 400 euro annui che l’associazione di promozione Modenamoremio paga per il chiosco in piazza Matteotti. “Eccessiva semplificazione e incroci arbitrari”. Da queste definizioni è partita la smentita del Comune. Le Acli sono proprietarie della loro sede. Il bar di piazza Grande ha in affitto soltanto uno sgabuzzino. Il chiosco di piazza Matteotti funziona tre mesi all’anno. L’elenco delle smentite è ancora lungo e dimostra che gli azzeccagarbugli sono andati a caccia con fucili scarichi.   

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