La scomparsa dei pappagalli

Il Policlinico è un grande labirinto nel quale i ladri trovano nascondigli con facilità. Ogni giorno, nel tardo pomeriggio, chiunque può entrare e girare nei lunghi corridoi, compresi quelli dei sotterranei che consentono di far perdere le tracce. A notte fonda i ladri escono dai nascondigli e prendono di mira gli armadietti dei degenti. Di fronte al dilagare dei furti, il Direttore generale ha messo a punto il “piano sicurezza”. Intanto ha potenziato la vigilanza interna con guardie giurate in continua perlustrazione. Poi ha stanziato trentamila euro per acquistare centotrenta telecamere da aggiungere a quelle già da tempo installate. Anche il Questore ha adottato provvedimenti; il posto di polizia è stato potenziato. Due ladri colti in piena attività adesso alloggiano nel carcere di Sant’Anna. Ma è la consistente diminuzione dei furti che conferma l’efficacia del piano sicurezza. Un episodio singolare dimostra che per i ladri è finito il periodo delle vacche grasse. Nel reparto di Otorino sono scomparsi trenta pappagalli di plastica. Valore: dieci euro. I vigilanti l’hanno definito un furto di frustrazione. Invece per lo scrittore Sandro Vesce è un caso pispiò. E’ un abbreviativo ricavato dal dialetto modenese. Significa: t’en pés piò.    

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