Teen ager del taccheggio

 

I commercianti del settore abbigliamento hanno sottoscritto una petizione indirizzata alle forze dell’ordine. E’ una richiesta d’aiuto per contrastare un fenomeno che sta dilagando. Ci sono  gruppi di ragazzine che fanno man bassa nei negozi. Per la maggior parte sono minorenni che confidano nell’impunità se colte con le mani nel sacco. Le più abili sono le zingarelle, ma formano bande anche figlie di immigrati da Paesi dell’Est europeo. Hanno la mano lesta persino ragazzine appartenenti a famiglie della cosiddetta Modena bene. Riescono a eludere i sistemi antitaccheggio entrando con un capo nel camerino delle prove. Sono munite di pinze, del tutto simili a quelle usate dalle commesse, trovate in offerta su internet. Staccato l’antitaccheggio e nascosto il capo sotto il cappotto, il gioco è fatto. All’esterno ci sono ricettatori che fanno l’acquisto sborsando pochi euro. Ci sono anche ladruncole che non esigono un compenso. Per loro trasgredire la legge è un motivo di vanto. Il comandante della Polizia municipale ha promesso una più consistente presenza di vigili e ha invitato i commercianti a segnalare le eventuali situazioni a rischio. Tempo fa usava lo stesso sistema un funzionario di polizia. Diceva ai cronisti di nera: “Se vi capita di incontrare per strada un delinquente, telefonatemi”. 

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