Beati noi, con i supereroi, da Voce mese di giugno

Leggo su un sito specializzato che almeno un paio di uscite cinematografiche della imminente estate 2023 riguarderanno supereroi, in particolare un nuovo film di animazione riguardante Spider Man e il tanto atteso Flash. Nel frattempo ovunque i supereroi impazzano: la piattaforma in streaming con le maggiori crescite di utenti e di fatturato degli ultimi anni è stata quella della Disney, che ha incorporato tutto il patrimonio filmico targato Marvel, oltre che la stessa casa madre per intero; nelle Tv in abbonamento fioccano i canali dedicati, con programmazioni incentrate a rotazione su Batman, Superman, gli Avengers, eccetera; io, nel frattempo, a fronte di tutto questo, invece che reagire con la suprema indifferenza del saggio ultra-cinquantenne, da qualche anno ho ripreso a comprare e collezionare fumetti nuovi e d’epoca, dai Fantastici 4 a Capitan America, sino a Devil e Thor. Il fenomeno della reviviscenza dei supereroi, non intesi in senso metaforico ma letterale, quelli cioè con il costume (un tempo si sarebbe detto “in calzamaglia”), ciascuno con un potere particolare, da una parte chi corre velocissimo, dall’altra quello o quella che ha una forza sovrumana, e poi ancora raggi laser che escono dagli occhi oppure capacità di infiammarsi o di ghiacciare tutto quello che c’è intorno, e chi più ne ha più ne metta, dicevo, la reviviscenza dei supereroi potrebbe sembrare un semplice prodotto indotto dall’industria culturale, in particolare dal cosiddetto Marvel Cinematic Universe, cioè la serie di film che hanno portato sullo schermo le storie dei giustizieri con super problemi inventate da Stan Lee e compagnia. È vero che gli incassi al botteghino, ad esempio, dei film dedicati ai Vendicatori sono stati in qualche modo proporzionali alle dimensioni colossali degli investimenti finanziari. Ma, soprattutto quando si parla di cultura, bisogna stare attenti a pensare che l’offerta possa costruire e forzare la rispettiva domanda purchessia: se i vari blockbuster dedicati all’Uomo Ragno, di cui si contano almeno tre serie con tre attori diversi, per un totale, se non erro, al momento, di una decina di pellicole, hanno sbancato, non solo in termini di denaro raccolto ma anche di apprezzamento della critica, evidentemente c’è qualcosa di più. Più vasto e più profondo

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