Bellelli e Tosi in Fabrique: ''Ma non è una corrente - commenta Depietri - e sono stata informata''

Quando, nel maggio 2021, i “congiurati” – Alberto Bellelli, Simone Tosi e pochi altri altri – vennero sorpresi a confabulare alla Mistica dal Segretario del Pd, Marco Reggiani, ne nacque un discreto scazzo che, fatto insolito, uscì dalle segrete stanze del Partito, per diventare di dominio pubblico. Finì subito nel mirino degli ortodossi – lo stesso Reggiani, Stefania Gasparini e i segretari di circolo – quel loro intento di dar vita a un'associazione riservata a un gruppo ristretto di persone non solo di Carpi, dialogante on line e creata con l'intento di “costruire un'alternativa culturale e politica”. Anche perché per l'associazione si era scelto il nome "A mente aperta”: il che lasciava intuire che i primi adepti intendessero contrapporsi alla mentalità chiusa imperante invece nel Pd. Poi tutto si dissolse in pochi giorni e sul campo restarono solo, da una parte l'impressione di forti divisioni interne e dall'altra l'autosospensione dal partito di Simone Tosi, peraltro annunciata poco tempo prima, per effetto di un conflitto con il Segretario provinciale o, come sostennero i maligni, per vecchi risentimenti verso i vertici del Pd locale per la mancata concessione di un terzo mandato da assessore. «Ma all'epoca le polemiche ci furono perché non fu passata parola – ricorda oggi la Segretaria del Pd, Daniela Depietri –. Questa volta sono stata informata da Bellelli e ora non mi resta che recarmi alla presentazione della nuova iniziativa, per capire che cos'è».

L'iniziativa che un po' ricorda quel precedente, si chiama Fabrique. L'ha annunciata lo stesso Bellelli sul proprio profilo pubblico come “...una nuova associazione che ha l’ambizione di permettere alle persone, pur restando all’interno della loro esperienza politica, sia essa di natura amministrativa, sia di partecipazione a partiti e movimenti, di trovare una leva per alzare lo sguardo, per ragionare dei grandi sistemi, per produrre politica buona, quella che mette al centro le idee di lungo respiro, le visioni su futuro, modernizzazione, equità”. Un luogo “...trasversale – lo definisce il Sindaco – non fisico, ma di ragionamento”, in procinto di essere presentato a Bologna, in un locale trendy come O2 Oxygen. Bolognese è anche la figura politica di riferimento. Si tratta di Luca Rizzo Nervo, parlamentare del Pd, già assessore ai Servizi sociali con la prima Giunta Merola e poi confermato nella seconda e con Matteo Lepore con deleghe al Welfare e alla Sanità. Ha svolto anche il ruolo di presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della città metropolitana di Bologna e questa sua familiarità con l'ambito sociale e sanitario non deve essere stata del tutto estranea all'incontro con Bellelli, proveniente da esperienze analoghe. «Le intenzioni sono le migliori – conferma Depietri –. Non ci vedo l'andare contro il Pd, ma piuttosto la presa d'atto che i partiti non riescono a essere inclusivi, a intercettare molti che avrebbero voglia di impegnarsi, ma non ce la fanno a stare sotto l'ombrello di un partito. Tutti – prosegue Depietri – sentiamo il bisogno che la politica alzi lo sguardo e ho in animo io stessa, dopo il periodo estivo, di incontrare le diverse formazioni politiche della città. Vedremo: se la nuova associazione ce la fa, sarò la prima ad appoggiarla. E non la considero una corrente: le correnti ci sono sempre state, ma sono la fine dei partiti: prima o poi ti costringono a uscire e non mi pare questo il caso».

      

IL COMMENTO

Non sarà una corrente, questa Fabrique, che dicono sia un termine catalano per intendere il produrre o, metaforicamente, lo stare al passo con i tempi, ma molto le somiglia. Nelle fattezze che usano oggi: quelle di raggrupparsi intorno a un leader, a un ceto ristretto e selezionato che dà molte più soddisfazioni e molto più l'impressione di contare, che non restando dentro i rituali di un'organizzazione complessa che impone attese, mediazioni e il mettersi in coda insieme agli altri. Fabrique, al momento, suona come una scorciatoia per far pesare maggiormente la propria visione, ma riuscirà solo se verrà riconosciuta come gruppo di pressione interno – che è il tratto distintivo delle correnti, appunto – o se si tradurrà nell'ennesimo movimento organizzato di opinione, un “quasi partito” come i tanti, da Azione di Calenda a Italia Viva di Renzi a Italexit di Paragone e ora anche Insieme per il futuro di Di Maio, che animano oggi il panorama politico. Magari per dire la propria e inserirsi nei complessi rapporti di potere vigenti nel Pd emiliano-romagnolo, dove competizioni territoriali e di personalità non sono mai mancate, a partire dalla rivalità Bologna e Romagna contro resto della regione e dal dualismo Bonaccini-Muzzarelli. Quanto ai contenuti, sono di una genericità tale da obbligare per forza a mettersi alla finestra e attendere di vedere qualche cosa.