Apvd: dare valore e consapevolezza all’impresa

Da quasi quarant’anni è la missione dell’Apvd di Alcide Po, ora affiancato dal figlio Francesco. Per una comunicazione aziendale aggiornata ai nuovi mezzi e aperta alle sfide del futuro

Alla bellezza del prodotto, sintesi di estetica, design, funzionalità e perfezione, provvede l’azienda. Ma a esaltarla, la bellezza, conferendole alone e notorietà, in una parola, a valorizzarla con positive ricadute di immagine per chi la produce, ci pensa l’Apvd di Carpi. Che, con la direzione del fondatore Alcide Po, uscito dalla Scuola Politecnica di Design di Milano, e ora anche con il figlio Francesco, laurea in marketing management, il mestiere di comunicare l’impresa lo esercita da poco meno di quarant’anni. L’agenzia è così approdata da tempo a una dimensione aziendale – una dozzina di dipendenti, dieci collaboratori, una sede attrezzata con le strumentazioni più avanzate – che ne fa una realtà piuttosto originale e decisamente atipica, per il settore. Il suo tratto distintivo è infatti quello di rappresentare un riferimento unico per una varietà molto estesa di servizi ai quali attingere: globalmente, come hanno scelto di fare diversi clienti, o ricorrendo a prestazioni specifiche. «Siamo cresciuti – spiega Alcide Po, che ha avuto fra i suoi maestri due monumenti della grafica e del design come Heinz Weibl e Bruno Munari – abbracciando la comunicazione in tutte le sue forme: brand identity, pubblicità, industrial design, foto e video, stampa digitale e applicativi web, investendo nella rivoluzione internet già dai primi anni Novanta. Da allora – sottolinea – migliaia di clienti sono passati da qui, dai grandi brand internazionali ai piccoli artigiani, mentre noi abbiamo mantenuto vivo il delicato equilibrio che ci caratterizza oggi: piccoli quanto basta per essere dinamici e flessibili, ma grandi abbastanza per gestire progetti complessi»

 

È quello che Francesco Po, protagonista di un riuscito passaggio generazionale per Apvd, definisce «...affiancare l’azienda e indirizzarla in un percorso di emancipazione della sua identità e di evoluzione strategica nella comunicazione, utilizzando tutti gli strumenti del marketing». Difetta molto, occorre riconoscerlo, soprattutto nelle aziende B2B, quelle cioè che producono per altre aziende, la consapevolezza di sé e del proprio valore che caratterizza invece quelle che hanno a riferimento il cliente finale. Perché l’eccellenza c’è, raggiunta grazie alla continua innovazione tecnologica innestata in una tradizione produttiva che fa di questo angolo d’Emilia un supporto indispensabile per vari settori: è semmai riuscire a farlo sapere in modo efficace e aggiornato, quel che manca. «Accade in grandi aziende come nelle piccole e medie – riprende Alcide Po – tutte con anni di esperienza e prodotti o servizi di grande valore che danno prestigio e ricchezza al territorio. Ma molte di loro si limitano a realizzare solo alcuni strumenti, come il catalogo o il sito web, promuovendosi così più attraverso la qualità intrinseca del prodotto che non puntando su strategie mirate, quali, per esempio, la costruzione di un’adeguata brand identity o di una visione di marketing approfondita».

 

Serve dunque chi sappia valorizzarli, prodotto e azienda, perché ha investito, attrezzandosi e riunendo tutte le più sofisticate strumentazioni in un’unica sede. Come ha fatto Apvd, che in questi anni si è messa in condizione di fornire servizi di marketing on e off-line, dotandosi di un reparto per la stampa basato su sofisticate macchine digitali a foglio di ultima generazione per la stampa commerciale e di macchine per la stampa in grande formato a rotolo e su supporti rigidi, con effetti tattili e visivi impensabili. Completano il reparto le attrezzature per il finishing e il confezionamento e una sala posa interna per shooting foto e video. «Ma nel campo dei servizi – precisa Francesco Po – oltre ai diversi software dedicati stiamo investendo su sviluppatori web e digital, sull’animazione 3D e, da ultimo, sulla formazione nell’intelligenza artificiale che già utilizziamo e che avrà un enorme impatto nel nostro, come in tutti i settori». «Le nuove generazioni – commenta al riguardo Alcide Po – sono molto più in confidenza di noi sulle tecnologie legate al web, ai social e in generale alla comunicazione digitale. Le prospettive che si aprono con l’intelligenza artificiale saranno il volano per nuove opportunità e forniranno ai giovani imprenditori strumenti eccezionali per la crescita e lo sviluppo».

 

Quanto alle nuove frontiere, in Apvd si è pensato a due altre sfide importanti. La prima è quella della sostenibilità: «Siamo impegnati a ridurre l’impatto ambientale – sottolinea ancora Francesco Po –, utilizzando per la nostra sede energie da fonti rinnovabili, una illuminazione esclusivamente a led, attrezzature, inchiostri e carte ecosostenibili, mentre sul tetto appena bonificato e coibentato installeremo i pannelli fotovoltaici. Abbiamo appena ottenuto la certificazione FSC per l’uso di carte provenienti da foreste gestite consapevolmente. Abbiamo anche installato una nostra colonnina di ricarica a corrente alternata destinata a dipendenti, clienti o fornitori in possesso di un’auto elettrica. Entro quest’anno redigeremo un report di sostenibilità in attesa di elaborare un vero e proprio bilancio». L’altra grande sfida è la responsabilità sociale dell’impresa: «Noi ci crediamo – afferma Alcide Po – e cerchiamo, nel nostro piccolo, di favorire il welfare aziendale, come lo smart working, l’estensione con polizze aggiuntive al fondo di assistenza sanitaria integrativo, i premi produzione, le agevolazioni sui buoni mensa». E conclude: «Nuovi saperi, tecnologie, intelligenza artificiale, sostenibilità e welfare interno stanno delineando il futuro delle aziende – conclude –: e sono anche il nostro impegno».

Apvd

Apvd Fb  Ig